Editoriale dell’ultimo numero di Nagazzetta
Perché i greci hanno Tsipras e noi italiani Renzi? A questa invidiosa domanda si danno molte risposte. Una, attualizza l’adagio del tanto peggio, tanto meglio: solo un popolo alla fame – e gli italiani non lo sono ancora abbastanza – può far vincere la sinistra radicale. Questa “spiegazione”, pur contenendo un briciolo di verità relativa, dimentica che i popoli alla fame, da che mondo è mondo, fanno vincere la destra, quella estrema. Per questo va rovesciata in un’altra domanda: come ha fatto Syriza a vincere nonostante un popolo alla fame, nonostante milioni di greci disoccupati siano rimasti, oltre che senza reddito, senza assistenza sanitaria? Costruendo speranza, sottraendosi ai diktat dell’austerità e della troika, parlando una lingua diversa da quella tecnocratica di Bruxelles e colpevolizzante di Berlino. Certo. Ma anche facendo cose concrete, praticando solidarietà, fornendo cure, cibo, generi di prima necessità nei quattrocento tra ambulatori e mense organizzati da Syriza, fatti funzionare da migliaia di volontari-militanti. Questa rete di resistenza è stata azione politica, a tutti gli effetti. Il volontario, inscritto in un progetto politico, non si è posto i dubbi che sotto tutti i cieli lo attraversano: sto facendo solo carità, assistenzialismo, tappo i buchi? Il messaggio dalla Grecia per le associazioni di volontariato, come il Naga, impegnate sullo stesso fronte è duplice. Per un verso, ci sentiamo rafforzati nelle nostre scelte. Per un altro, sappiamo ancor meglio di prima che l’orizzonte politico non possiamo darcelo in solitudine e in assenza di una sinistra, se non radicale almeno dignitosa.
La redazione della Nagazzetta