BEATI GLI ULTIMI PERCHÉ SARANNO… GLI ULTIMI
Il Naga contro
ogni distinzione tra migranti
Per anni abbiamo sentito
parlare solo di emergenza, rimpatri necessari, invasioni da
arginare, assalti dai cui difendersi, identità da conservare,
sicurezza da garantire, scafisti come male assoluto.
Nel giro di poche settimane
sembra tutto cambiato. Sicuramente nella forma, forse anche
nella sostanza ma di sicuro con una costante:
“Le foto, le
dichiarazioni, i toni sono cambiati: mandiamoli tutti a casa,
forse, non si può più dire. La Germania ha preso, di nuovo,
questa volta in senso opposto rispetto alla vicenda greca, la
leadership di un’Europa allo sbando e ha superato Dublino III
permettendo finalmente a centinaia di migliaia di persone di
scegliere la destinazione del proprio progetto migratorio. Gli
altri paesi per ora stanno a vedere, osservano, chiudono
appena possono come stanno già facendo, o tentando di fare;
rifiuteranno delle quote, le sanzioni non saranno mai né
definite né applicate… Ma rimane ed
emerge sempre più chiaramente una costante, un’odiosa
distinzione tra persone in fuga alla ricerca di un futuro:
la distinzione trarifugiati e migranti economici, secondo
una valutazione discrezionale da parte dei paesi di
ricezione dei motivi della fuga,” dichiara
Luca Cusani, presidente del Naga.
“Insieme
all’accoglienza per tutti i siriani, la Germania ha infatti
ribadito che i migranti economici da Asia e Africa e quelli da
paesi dell’area europea ritenuti sicuri, essenzialmente tutti
i paesi dell’area balcanica più la Turchia, saranno
prontamente rimpatriati. La Germania ha dunque deciso di
selezionare le persone che hanno diritto ad un futuro
migliore, condannando tutti gli altri all’oblio. Oblio che
spesso coincide con una morte oscura e anonima nella stiva di
un barcone, perché non si hanno abbastanza soldi per stare
all’aria aperta. E per coloro che sopravvivono fino
all’agognata meta non ci saranno le scene di applausi
riservate agli altri, ma i rimpatri nei loro paesi
‘securizzati’. A conti fatti, gli ultimi saranno sempre più
ultimi,” prosegue il
presidente del Naga che così conclude:
“Oltre alla lista dei ‘paesi
sicuri’ la distinzione, la selezione a priori, avrà presto
anche dei luoghi dove renderla possibile: gli hotspot, di
prossima apertura anche in Italia. Saranno dei luoghi dove si
farà una prima identificazione dei cittadini stranieri che
arrivano in Europa e dove la distinzione tra chi è meritevole
di restare e chi no prenderà forma. La lista dei ‘paesi
sicuri’ e gli hotspot sembrano così materializzare e
formalizzare con strumenti di controllo una distinzione
discriminatoria e il principio fondamentale della necessaria
valutazione delle motivazioni personali alla base di ogni
singola domanda d’asilo sembra, così, svanire per sempre. Il Naga condanna ogni
distinzione: non ci sono migranti economici, rifugiati,
profughi, ma solo persone in cerca di un futuro. Il Naga
difende il diritto di TUTTI alla libertà di movimento.”
Questa sera il Naga
aderisce e partecipa alla “Marcia delle donne e degli uomini
scalzi”, partenza alle 21.00 dalla Stazione di Porta Genova,
arrivo alla Darsena.
Info: naga@naga.it – 349 160 33 05 – https://www.facebook.com/NagaOnlus
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