Sono Dennis nato in Honduras a Tegucigalpa, dove ho vissuto fino all’età di 9 anni. I miei genitori si sono separati molto presto e mia madre si è stabilita in Italia, dove tutt’ora vive e risiede regolarmente.
A 9 anni ho raggiunto in Italia mia madre, con l’autorizzazione di mio padre. Era il 2004. Sono entrato in Italia tuttavia senza che i miei genitori richiedessero per me il ricongiungimento familiare. Infatti per entrare in Italia dal mio paese non era e non è necessario avere un visto sul passaporto. Si entra, come turisti, in regime di esenzione da visto. Ho quindi preso un Permesso di Soggiorno per motivi di famiglia, che ho conservato fino al 2013 e che non ho, poi, potuto convertire in altri tipi di titoli di soggiorno.
Arrivato a Milano ancora bambino, sono stato inserito in una scuola elementare e poi in quella media dove ho imparato l’italiano, parlato e scritto e ho di fatto dimenticato la lingua del mio Paese e l’italiano è diventato la mia lingua.
A quel punto infatti la mia nazionalità non costituiva più alcun ostacolo linguistico-culturale. Parlavo, leggevo e scrivevo in Italiano come i miei compagni italiani e giocavo a calcio (molto bene!). Insomma non mi accorgevo nemmeno di essere straniero!
Durante i miei anni di studi in Italia non sono mai tornato al mio paese d’origine. Mi ero addirittura dimenticato dell’Honduras.
Dopo la Licenza media mi sono iscritto alla scuola superiore, ho frequentato il primo anno e sono stato promosso in seconda. Ma all’inizio del secondo anno, avevo 16 anni e sono andato in crisi: confuso, svogliato e polemico con mia madre, come tutti gli adolescenti. Sperando che ritrovassi la motivazione allo studio, mia madre ha pensato che forse un periodo di riposo lontano dalla scuola mi avrebbe fatto bene, e mi ha proposto di trascorrere le vacanze di Natale-Capodanno 2011-2012 in Honduras.
Ho accettato e ho sbagliato.
Sarei dovuto rientrare in Italia il 6 gennaio 2012 ma a Tegucigalpa, purtroppo mi sono innamorato.
Ho conosciuto una ragazza mia coetanea e ho letteralmente perso la testa. Purtroppo lei corrispondeva i miei sentimenti!!!! Al momento di tornare in Italia, sono stato accompagnato in aeroporto ma ho preso il biglietto di ritorno, l’ho strappato, gettato in un cestino e mi sono rifiutato di salire sull’aereo che mia avrebbe portato lontano dal mio amore. Mia madre mi attendeva a Milano, e quando ha visto che non sono arrivato, e ha saputo per quale motivo, era furibonda. A nulla sono valsi i suoi rimproveri. Ho messo a tacere la ragione e ho seguito il cuore!!!
In Honduras sono rimasto fedele e innamorato della mia fidanzatina circa 2 anni, fino a quando la mia storia d’amore è terminata, con grande dolore, quando lei ha trovato un altro ragazzo. Eravamo entrambi poco più che bambini, e tutto questo non avrebbe avuto conseguenze gravi se fosse successo in Italia. Purtroppo però è successo in Honduras e questo ha notevolmente complicato le cose…
Con il cuore a pezzi sono quindi tornato da mia mamma, a Milano. Avevo 18 anni e 4 mesi e ho capito che l’avevo fatta veramente grossa a non tornare: da maggiorenne, infatti, mi sono trovato nell’impossibilità di rinnovare il permesso di soggiorno.
Sono diventato irregolare, clandestino. Per amore.
Da maggiorenne, non era più possibile per me tornare a essere regolare, non era possibile riprendere gli studi interrotti e non potevo neanche lavorare regolare. Non mi hanno dato nessuna speranza di una possibile regolarizzazione gli studi legali ai quali mi sono rivolto.
Poi sono arrivato al Naga. I volontari dello sportello legale hanno scritto al Questore richiedendo un permesso di soggiorno spiegando tutta la mia situazione.
Ammetto che non ci speravo. Più di tre anni d’irregolarità e l’impossibilità di poter pensare al mio futuro mi facevano essere pessimista.
Ma, a volte, la vita è sorprendente: la prossima settimana andrò a ritirare il mio permesso di soggiorno. Grazie Naga, di cuore!