Per prima cosa, mi dica. Lei esattamente chi è?
Sono il dott.Signorelli medico dipendente di una struttura pubblica e direttore sanitario del naga, mi occupo da più di 20 delle questioni relative alla salute dei migranti anche in relazione alle patologie degli italiani.
Secondo Libero gli immigrati “Dopo la miseria portano le malattie”. È così?
Per fortuna libero non è una rivista scientifica… Nel merito della questione, da anni si è visto che i migranti non sono, se non in rari casi, portatori di patologie pericolose per gli italiani. Come è ben noto i viaggi dei migranti sono lunghi e impegnativi sul piano fisico, persone malate non potrebbero affrontarli. Inoltre chi viene nel nostro Paese lo fa per lavorare, migliorare la propria condizione economica e quella delle loro famiglie. Essere in salute è la prima condizione necessaria per poter lavorare. Un corpo sano è spesso l’unica risorsa che i migranti possono offrire sul mercato del lavoro.
E come spiega la presenza della malaria in Italia? Sulla prima pagina de “Il Tempo” c’era un titolo che diceva: “Ecco la malaria degli immigrati”. Le malattie, come la malaria, non arrivano anche loro coi barconi?
Per quanto riguarda la malaria, in particolare, sappiamo essere una malattia che può essere trasmessa solo attraverso un vettore che è un particolare tipo di zanzara normalmente non presente nel nostro paese. La quasi totalità delle persone che vengono ricoverate per malaria nel nostro Paese hanno contratto la malattia durante un viaggio in Paesi dove la malattia è presente e diffusa.
Le barche cariche di migranti portano nel nostro paese persone cariche di speranze e non di malattie. Come ho già detto, nessuna persona affetta da una patologia grave e contagiosa potrebbe affrontare un percorso che dura mesi, a volte anni, in situazioni di disagio estremo.