C’è la legge della forza suggellata tra lo Stato italiano e il non stato libico che dice che i migranti vanno riacchiappati appena provano a scappare dalla prigione a cielo aperto che è la Libia e riportati immediatamente nelle prigioni a cielo chiuso nel deserto, sempre in Libia.
E poi c’è la legge del mare e delle convenzioni internazionali che dice che le persone le devi salvare e poi le devi anche portare in un luogo sicuro.
Infine c’è l’interpretazione della Legge italiana fatta dalla procura di Catania che ritiene che l’azione dell’imbarcazione della Ong Proactiva Open Arms che ha salvato in acque internazionali 218 migranti e, minacciata dalle pattuglie libiche che pensavano solo ad onorare la legge della forza, si è rifiutata di consegnarli perché venissero riportati in carcere, concretizzi il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di conseguenza ha sequestrato la nave.
Bene.
E allora noi diciamo che, da quanto emerge finora, il sequestro è illegittimo, che l’imbarcazione della Ong Proactiva Open Arms ha rispettato la legge internazionale ed ha evitato di violare il principio di “non respingimento”.
E infine noi affermiamo che che al di là di ogni legge, di ogni norma, di ogni inchiesta e di ogni procuratore, alcune cose sono giuste e alcune cose sono sbagliate. Proactiva Open Arms ha scelto da che parte stare e noi stiamo con loro.
#nonsiamobuoni