Dalla bruttissima storia della scuola di Foligno emerge un unico fatto positivo: la solidarietà del resto della classe al bambino pubblicamente umiliato per il colore della sua pelle. Una solidarietà che parte dall’assunto che “siamo tutti uguali” in una società che, invece, ci dice ogni giorno il contrario: se sei straniero non sei uguale, se sei povero non sei uguale, se sei gay non sei uguale. Una solidarietà che forse è l’unico reale antidoto al vento di intolleranza e razzismo che soffia forte sulla nostra pelle. Su quella di tutti.
#nonstiamobuoni