La lettera delle associazioni al Comune di Milano
Il diritto alla residenza e quindi all’iscrizione anagrafica presso un determinato Comune è un diritto soggettivo regolato in egual misura per tutte le persone, italiani e stranieri regolarmente soggiornanti. Per gli stranieri è quindi sufficiente dimostrare soggiorno regolare e dimora abituale in un luogo, ma secondo il “Decreto sicurezza” il permesso di soggiorno per richiesta asilo non può valere ai fini dell’iscrizione anagrafica.
“Con il decreto entrato in vigore a ottobre ai richiedenti asilo viene, di fatto, tolto il diritto alla residenza e quindi all’iscrizione anagrafica rendendo estremamente difficile e soggetto a una totale discrezionalità la fruibilità di tutti i diritti conseguenti come l’accesso alle cure. Molti sindaci si sono mossi per garantire invece l’iscrizione anagrafica e il Comune di Milano ha annunciato l’intenzione di creare un registro separato.”, dichiara la presidente del Naga Sabina Alasia.
“Crediamo che un registro apposito sia potenzialmente discriminatorio perché crea un diritto speciale applicato solo a una determinata categoria di persone e non comporterebbe gli stessi diritti di una vera e propria iscrizione anagrafica.”, prosegue la presidente del Naga.
“Per questo, con la lettera che abbiamo inviato oggi, chiediamo all’Amministrazione Comunale di procedere invece alle iscrizioni anagrafiche in favore dei richiedenti asilo semplicemente applicando la legge sull’iscrizione anagrafica e il Testo Unico sull’Immigrazione ovvero iscrivendo chiunque dimostri la regolarità del suo soggiorno sul territorio, secondo l’interpretazione costituzionalmente orientata recentemente adottata da Tribunale di Firenze e dal Sindaco di Crema.”, conclude Alasia.
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