Le storie che incontriamo sono storie condivise.
A volte ci capita di condividere dei momenti importanti: scelte di vita di cui siamo testimoni.
E quel momento importante lì, per quella persona lì, diventa un po’ anche nostro.
E ci capita, come è successo a una volontaria di Cabiria, la nostra unità di strada sulla prostituzione, di recuperarlo quel ricordo…
#noiincontriamopersone

Eravamo lì quando Y ha preso il volo.
È passato qualche anno ormai ma della storia di Y e Cabiria non dimentico niente.
F e io quella mattina abbiamo accompagnato Y e S all’ambulatorio del Naga per una visita ginecologica. La dottoressa è uscita dopo pochi minuti: “Ragazze, è il caso che Y faccia un test di gravidanza”.
Cazzo. “Ok”.

Qualche ora dopo stiamo andando verso i mezzi per tornare a casa, S sta facendo la solita allegra caciara, vulcano di emozioni contrastanti, Y è silenziosa come sempre, sorride guardando S che si fa mille selfie.
F e io ci guardiamo: è il caso di parlare, capire in che direzione muoverci.
“Y, cosa vuoi fare? Qualunque cosa decidi, siamo qui.”

Y ha vent’anni ed è una ragazza nigeriana sotto tratta e questo, più che un bivio, è un salto nel vuoto. Con fermezza ma pacata, sottovoce come sempre, salta: “Io lo voglio tenere”.
F le dice che va bene, che ora vedremo di capire come muoverci.
C’è una rete da costruire insieme, per attutire questo salto.
Ma iniziamo domani.
“Sai che c’è Y, andiamo a mangiarci delle fragole con la panna, che ne dici?”.
Sorridiamo, per oggi basta così.

Photo credit: G. Bellezza