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Morire di sete…

Morire di sete circondati da un’acqua che non si può bere, in un deserto liquido dove i soccorsi non arrivano mai. Questa la triste fine di uomini, donne e bambini in questi ultimi giorni, Siriani, Afgani, testimoni silenziosi di guerre cruente e già dimenticate. Persone in cerca di un avvenire migliore di quello che hanno lasciato sulla sponda da cui sono partite.

Oppure morire di ustioni, di freddo o annegati; sorte capitata a più di 1200 persone nel Mediterraneo nel 2022 e l’estate ancora non è finita.

Tutte queste morti ormai risuonano stancamente nell’opinione pubblica attanagliata dalle preoccupazioni quotidiane.

Eppure quelle morti sono il riflesso delle guerre che ci spaventano, del cambiamento climatico che ci assilla, della povertà che si fa strada.

Possiamo continuare a girarci dall’altra parte. Possiamo continuare a pensarci divisi, mondi separati ognuno con i suoi problemi da risolvere. Ma non è così. Siamo tutte e tutti interconnessi fuori e dentro i Paesi dove siamo nati e le soluzioni o saranno collettive o saranno solo dei patetici tentativi di mantenere privilegi che si stano sgretolando di fronte alla Storia che avanza.

#nonsiamoneutrali
Foto di Iamninoslav.

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