La nuova Presidente del Consiglio ha parlato ieri per più di un’ora nel suo discorso di insediamento, spesso con posture e toni bellicosi. Poi c’è stato un momento in cui si è aperta in un sorriso, parlando di se stessa come di una “underdog”, una sfavorita dalla vita che però ce l’ha fatta, stravolgendo i pronostici.
Poco dopo ha ripreso il suo cipiglio guerriero ed ha affrontato la questione immigrazione secondo uno schema, a dire il vero, già piuttosto abusato a destra e a sinistra: controllo dei flussi e esternalizzazione delle frontiere.
Ecco che qui la contraddizione si è fatta stridente: c’è chi il riscatto se lo “merita” con la sua bianchezza e chi no.
Se sei nato alla Garbatella ci puoi sperare. Se sei nato sull’altra sponda del Mediterraneo te lo puoi scordare. Underdogs forever.
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Foto di Anna Tarazevich