Al Naga arrivano giovanotti con in tasca un foglietto stropicciato col nostro indirizzo che hanno ricevuto da un amico in Germania poco prima di essere caricati a forza su un volo per l’Italia; ragazzi che entrano con piglio aggressivo e urlando e quando li guardi negli occhi e dici “Ok adesso però ti calmi”, scoppiano a piangere, si buttano in ginocchio e ti pregano di aiutarli; signore di una certa età che durante il colloquio abbassano gli occhi e ti chiedono sottovoce “Ma quanto costa fare questo ricorso?”, e quando rispondi “Niente signora, è gratis” quasi non ti credono.
Potrei a scrivere per ore di questi e altri episodi (tutti veri), ma una sola cosa importa: chiunque siano le persone che incontriamo, sono persone, nient’altro che questo. Sono loro la nostra prima fonte di energia.
Di energia, serve anche la tua: qui trovate tutte le forme in cui potete sostenere il Naga: https://naga.it/dona/
@Foto Sede Naga – Foto Massimo Di Nonno