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Monitoraggio in via Cagni: 12-13 febbraio 2023

Prosegue il monitoraggio del Naga in via Cagni davanti agli uffici della Questura, il luogo dove vengono raccolte le richieste di protezione internazionale a Milano. Anche stanotte eravamo lì e la situazione è ulteriormente peggiorata. Le persone sono in fila dal sabato sera.

Centinaia di persone delle più diverse nazionalità: egiziana, srilankese, venezuelana, colombiana, peruviana, albanese, brasiliana e molte altre che attendono il momento in cui sarebbero state create le file dei 120 “fortunati” che avrebbero avuto la possibilità di entrare nell’edificio. Il lunedì mattina alle 7. Impossibile citare tutte le storie che ci sono state raccontate nell’attesa che la selezione cominciasse, allo scoccare della mezzanotte di domenica.

Impossibile farlo anche perché il ricordo è offuscato da quanto è successo da quel momento in poi, quando la “gestione” delle due code, da un lato del portone gli arabi dall’altro lato tutti gli altri, si è rivelata disastrosa. La scelta è di fare entrare prima le persone fragili: le donne con bambini, poi, le donne che non avevano figli con sé, in seguito, sono state quasi tutte raggiunte dai familiari. La selezione è consistita nel far loro attraversare di corsa la strada per raggiungere il marciapiede che portava al portone d’ingresso. Dopo averle letteralmente strappate dal resto della coda.


Il resto delle persone è stata allontanata con una carica che ha lasciato a terra una persona colpita da uno degli agenti, probabilmente con lo scudo. Dopo l’intervento della prima ambulanza della serata, sono proseguiti gli attraversamenti della strada di altre persone selezionate con criteri che rispettavano un imperscrutabile ordine di priorità su base nazionale. Gli ultimi a entrare nelle transenne sono stati i cittadini dello Sri Lanka di sesso maschile.


Dopo di che, gli agenti si sono concentrati sul lato dove erano accalcate molte persone, in grandissima parte ragazzi egiziani molto giovani. Non è stato dato capire se l’intenzione originale era quella di selezionare alcune decine di altre persone. Fatto sta che, dopo pochi minuti, forse verificando l’impossibilità di fare un’altra sezione, è stato deciso di sciogliere l’assembramento con cariche ripetute che si sono risolte in una caccia all’uomo lunga la via e all’interno del boschetto che si trova in fronte alla caserma. Altre tre persone sono state portate via in ambulanza. Colpite, questa volta, da manganellate.
Nei dintorni rimanevano decine di persone che si allontanavano deluse, scioccate, arrabbiate. Tra di loro alcune donne che non erano state fatte passare, un giovanissimo la cui madre era stata messa nella fila dei selezionati e tutte le persone di nazionalità araba per le quali la selezione non era nemmeno iniziata.

Ringraziamo Mutuo Soccorso Milano APS e Cantiere Milano per la loro presenza e per la preziosa collaborazione nella tutela dei diritti delle persone.

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