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Reddito di cittadinanza

ASGI, Avvocati per Niente, Naga e “L’Altro diritto” hanno depositato oggi una denuncia alla Commissione Europea chiedendo che Bruxelles apra una procedura di infrazione contro l’Italia in relazione al requisito di 10 anni di residenza in Italia per l’accesso al reddito di cittadinanza.

A oltre un anno dalla sua istituzione, il Reddito di cittadinanza – che avrebbe dovuto costituire una misura generale di contrasto alla povertà e di sostegno nell’accesso al lavoro delle fasce più deboli della popolazione – continua a escludere un gran numero di cittadini stranieri e – paradossalmente – anche di emigrati italiani “di ritorno”. I dati INPS riferiscono una percentuale di cittadini extra UE beneficiari del reddito del solo 8%, di cittadini UE del solo 5% mentre l’ISTAT attesta una condizione di bisogno di queste ultime due categorie molto più elevata (il 27% degli stranieri sono in condizione di povertà assoluta, contro il 6% degli italiani).

A questa ingiusta limitazione contribuiscono in maniera decisiva sia il requisito del permesso di lungo periodo (già al vaglio della Corte Costituzionale a seguito di rinvio del Tribunale di Bergamo) sia il requisito di 10 anni di residenza sul territorio nazionale. Quest’ultimo appare in contrasto con la consolidata giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea secondo la quale requisiti così elevati di residenza costituiscono un ostacolo inaccettabile e illegittimo alla libera circolazione dei cittadini tra gli Stati membri, che è un valore irrinunciabile dell’Unione.

La situazione italiana è unica in tutta Europa perché nessuno degli Stati europei che hanno istituito una prestazione di contrasto alla povertà ha introdotto requisiti di lungo residenza di questa ampiezza.

Da ciò, la denuncia alla Commissione europea affinché intervenga, imponendo all’Italia la rimozione del requisito.

Parallelamente, gli avvocati delle associazioni, con la collaborazione della Comunità di Sant’Egidio, hanno anche depositato un ricorso al Tribunale di Milano per conto di sette cittadine rumene, che, pur essendo da molti anni in Italia e in situazione di grave bisogno, si sono viste negare la prestazione per mancanza del requisito di residenza decennale. Gli avvocati hanno chiesto che il Tribunale investa della questione la Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

Sin d’ora tuttavia le associazioni invitano il Governo e il Parlamento a intervenire al fine di rimuovere le illogiche e ingiuste limitazioni in danno dei cittadini stranieri.

ASGI – ASSOCIAZIONE STUDI GIURIDICI SULL’IMMIGRAZIONE APS

APN – AVVOCATI PER NIENTE ONLUS

NAGA  – ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO PER L’ASSISTENZA SOCIOSANITARIA E PER I DIRITTI DI CITTADINI STRANIERI, ROM E SINTI

L’ALTRO DIRITTO – ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO

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