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La banalità del male.

La testimonianza di un medico del Naga.


Venerdì 26 marzo 2021 è stata per l’ambulatorio del Naga una mattina molto impegnativa, dedicata da parte mia totalmente a una sola paziente, costringendo il collega a farsi carico degli altri pazienti.

G. ha 29 anni, nata in Ucraina, lavoratrice badante di una signora anziana.

Come da procedura Naga avviata per l’invio di sospetti di patologia Covid presso l’ATS di via Jenner G. il giorno precedente, era stata sottoposta a tampone perché l’anziana presso cui lavora è stata ricoverata per Covid.

Anche per G. la risposta è positiva e le telefono per comunicare l’esito e le spiego che deve stare chiusa in casa, per fortuna vuota per il ricovero in ospedale della sua assistita. Ma invece questo risulta… impossibile! I figli dell’assistita vogliono che lasci subito la casa! Non sentono ragioni anche quando sono avvisati della sua infezione e della totale mancanza di un’altra abitazione disponibile.

Le chiedo, sempre per telefono, di resistere.
Invio immediatamente una mail con richiesta di ospitalità in albergo Covid e vengo subito richiamata.

Seguono mail e telefonate sino all’esito: G. viene accettata in Hotel Adriano e verrà recuperata in mattinata con ambulanza.

La richiamo soddisfatta, ma la scopro piangente sotto casa della signora: i figli con la minaccia di chiamare la polizia l’hanno convinta a far valigia e uscire.

Mi faccio dare l’indirizzo preciso di una farmacia vicina, lo giro all’ambulanza, ma passano 2 ore prima del recupero. Nelle 2 ore i messaggi diventano angosciati: “si scarica il telefono, mi guardano, si sono dimenticati di me…”.
Finalmente alle 13.30 ricevo messaggio conclusivo: Ciao dottoressa, sono arrivati!

La settimana scorsa mi chiamano dall’Hotel Adriano: sono preoccupati perché G. è molto depressa, insisto perché la facciano visitare da un medico o da uno psichiatra. Sono preoccupata.

Silenzio fino a ieri sera, 14 aprile: G. sta andando a Lodi da amiche, è negativa e sta bene. Ha persino una proposta di lavoro. Ringrazia tanto il NAGA.

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