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AL CPR DI VIA CORELLI IL NAGA NON È IL BENVENUTO

Non ci sorprende certamente che la Prefettura di Milano abbia risposto negativamente alla nostra richiesta di accedere al Centro di Permanenza per il Rimpatrio di via Corelli; da anni infatti con la rete Mai più lager – NO ai CPR denunciamo la volontà politica di nascondere l’esistenza stessa dei CPR rimuovendola dalla coscienza collettiva e occultare le pratiche inaccettabili che ne caratterizzano il funzionamento; l’isolamento è condizione necessaria perché il silenzio continui a regnare.
Sorprendenti, al contrario, le motivazioni con le quali il Ministero dell’Interno esprime parere negativo all’accesso: la nostra associazione infatti, si legge nella risposta, “non prevede, tra i propri scopi sociali, la specifica tutela dei richiedenti protezione internazionale […] e non ha altresì stipulato accordi con il Ministero dell’Interno ai sensi dell’articolo 6 del Regolamento approvato con D.M. 20.10.2014, a nulla rilevando l’apertura di uno sportello legale rivolto specificamente alle persone trattenute presso il CPR di via Corelli e ai loro familiari.”
Se la prima affermazione risulta incredibile e provocatoria (il Naga non si occuperebbe di tutela delle persone richiedenti asilo!), ancora più grave ci sembra collegare l’esistenza di un interesse oggettivo all’accesso all’aver stipulato degli accordi con il Ministero; non possiamo non domandarci perché un’associazione indipendente che palesemente si occupa di persone migranti e di protezione internazionale non possa entrare: che cosa non deve vedere o ascoltare? Cosa non deve sapere?
Da parte nostra noi percorreremo tutte le vie disponibili per arrivare all’annullamento di questa decisione irragionevole e paradossale; ribadiamo al contempo la nostra scelta di non stipulare accordi o convenzioni di alcun tipo a supporto dei CPR, che vanno solo chiusi tutti subito, cancellando dal nostro ordinamento giuridico l’abominio della detenzione amministrativa a tutela non solo delle cittadine e dei cittadini di altra nazionalità, ma dei principi fondamentali del diritto e perciò di tutte e tutti noi.
In immagine un dettaglio da una foto di Irene Carmassi : un frequentatore del Naga Har, il nostro centro per rifugiati e richiedenti asilo aperto ininterrottamente dal 2001.

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