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L’apparenza inganna

Richiedere asilo a Milano rimane arduo: le code non sono più davanti alla Questura si sono spostate on line.

L’attivazione, lo scorso 5 aprile, della nuova procedura web per la richiesta di protezione internazionale ha risolto il problema del trattamento degradante riservato alle persone in fila per accedere agli uffici decentrati del Ministero dell’Interno e del “decoro” del quartiere.

La possibilità di prendere appuntamento attraverso il portale Prenotafacile (https://prenotafacile.poliziadistato.it/), risulta infatti inaccessibile fin dal giorno successivo alla sua attivazione: dal 6 aprile il tentativo di prenotarsi è vano: il portale risponde ‘! Al momento non c’è disponibilità di appuntamenti, riprovare più tardi o rivolgersi alla questura di riferimento’, fatta salva una brevissima finestra di pochi minuti, che si apre intorno alle 9 del mattino.

Sono escluse dalla possibilità di presentare la domanda la grandissima maggioranza delle persone che intendono farlo autonomamente sono tutelate due uniche categorie: chi è privo di documenti di identificazione e chi è considerato fragile perché d’età superiore ai 60 anni o in stato di gravidanza.

Per loro é stata attivata la possibilità di presentarsi direttamente sul territorio agli sportelli delle associazioni che ne hanno dato la disponibilità.Non si tratta quindi di un malfunzionamento del sistema informatico, ma dal mancato caricamento di date disponibili per presentarsi presso gli uffici di via Cagni.

Tutte le altre persone richiedenti, escluse dalle due categorie, sono costrette a ripetere il tentativo ogni giorno sperando di cogliere quel brevissimo istante in cui il sistema permette di prenotare. Una lotteria quotidiana.

La disponibilità delle associazioni del terzo settore per le persone più vulnerabili non può essere considerata risolutiva. A maggior ragione se si considera che non è prevista alcuna procedura agevolata per i richiedenti asilo che non rientrano nelle categorie selezionate dalla Questura e che nondimeno la legislazione vigente individua come portatori di esigenze particolari’.

Si pensi ai minori e ai relativi nuclei famigliari, alle persone portatrici di disabilità, o alle vittime di tratta o di violenza.

Se il numero di operatori della Questura preposti al trattamento delle pratiche per la domanda asilo non aumenta, la quantità totale delle richieste di registrazione non può variare e quindi il diritto di richiedere protezione internazionale non può essere garantito. Senza provvedimenti strutturali il numero degli esclusi rimane invariato, con la differenza che non è più visibile a tutti ma confinato all’invisibilità della procedura on line e il rischio che aumentino il livelli di discrezionalità del procedimento.

Le associazioni scriventi chiedono che questa situazione sia risolta con la massima urgenza e che sia messo a disposizione un numero di appuntamenti proporzionato a quello delle richieste in modo da rispettare i termini stabiliti dalla normativa che sono di 3 giorni prorogabili, in deroga, fino al limite massimo di 13.

Continueremo a monitorare la situazione, e porteremo avanti tutte le azioni già intraprese, anche rivolgendoci alla magistratura, perché la legge sia rispettata da parte di chi dovrebbe applicarla.

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