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Una testimonianza dal servizio di Medicina di Strada del Naga

Come ogni mercoledì sera, l’unità mobile di medicina di strada del Naga lo scorso 26 luglio si è recata alla Stazione Centrale per svolgere la sua attività di assistenza sanitaria rivolta a tutte quelle persone che non hanno accesso al Servizio Sanitario Nazionale, posizionandosi come al solito sul lato di Piazza Duca D’Aosta, poco distante dalle associazioni APS Mutuo Soccorso Milano e City Angels, entrambe operanti in quell’area con la distribuzione di generi alimentari e indumenti.

Questa volta ad accoglierci è presente una quantità di poliziotti più adatta a un’operazione speciale che ad una normale attività di sorveglianza: quattro auto e due camionette, schierate con aria non poco intimidatoria; il dirigente, brandendo una paletta, con toni accesi e poco cordiali accusa le associazioni presenti di creare “attrattività”, incolpando chi da sempre interviene in situazioni di marginalità di essere la causa di bivacchi e problemi di ordine pubblico.

Secondo loro, la presenza delle associazioni provocando assembramenti incentiverebbe l’attività di spaccio, perchè creerebbe gruppi di potenziali clienti a cui rivolgersi; peccato che sia invece l’offerta a creare la domanda: i clienti arrivano perché sanno che in un determinato luogo c’è la merce, e la Stazione Centrale concentra queste attività a prescindere dalle associazioni che intervengono, che anzi con la loro presenza fungono da deterrente.

Durante la serata è stata persino messa in discussione la necessità di assistenza sanitaria per un giovane perché “stava mangiando una focaccia”, ritenuto un chiaro segno di buona salute; dalla visita medica è emersa la presenza di una grave forma di asma, che da anni lo stesso non curava perché privo di accesso al Servizio Sanitario Nazionale.

Appena compreso che facevamo parte del Naga, però, i poliziotti hanno dato segno di conoscere bene l’associazione, riconoscendone l’importanza al punto da arrivare a proporre di fare rete con le forze di polizia; hanno chiesto tuttavia alle persone di Mutuo Soccorso e City Angels di spostare le loro attività in diversi punti non visibili adiacenti alla piazza secondo l’ormai tristemente famoso principio del “decoro urbano”, che consiste nel nascondere la polvere sotto il tappeto. La presenza del presidio di assistenza sanitaria è stata approvata, ma non la distribuzione di cibo e vestiti; questo per noi è totalmente inaccettabile, i beni di prima necessità sono tra i principali determinanti di salute per la popolazione che vive in strada.

Finché ci saranno persone che nel paese in cui sono nate non possono perseguire i loro progetti e i loro sogni, le migrazioni continueranno e fino a quel giorno noi saremo al loro fianco per difendere insieme la libertà di movimento.#noncambiamorottanaga

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