Notizie

CPR DI MACOMER: CRITICITÀ DI UN LUOGO DI RECLUSIONE E ABBANDONO  

Sabato 23 marzo una delegazione della Rete Mai più Lager – No ai CPR e del Naga (un medico e un operatore legale) ha visitato senza preavviso con la deputata Francesca Ghirra il CPR di Macomer (NU). La visita, durata nove ore, è stata organizzata a seguito di segnalazioni di gravi episodi di violenza giunte al centralino SOS CPR del Naga.

In generale il luogo, costruito come carcere di massima sicurezza ma poi non ritenuto idoneo neppure come tale, è fortemente caratterizzato dall’aspetto detentivo/punitivo (celle e mura asfittiche, sbarre o ovunque, etc.), e presenta caratteristiche di obsolescenza e incuria che sollevano anche dubbi sui sistemi di sicurezza, incluso quello antincendio, come evidenziato dall’incendio che proprio ieri sera 24 marzo si è sviluppato all’interno del Centro.

L’assenza di spazi comuni effettivamente fruiti e di attività di qualsiasi genere lo configura come uno spazio in cui vige un regime di abbandono delle persone detenute

Il Naga e la rete Mai più Lager – No ai CPR ritengono necessario segnalare fin d’ora alcune delle criticità emerse durante i colloqui con i rappresentanti dell’ente gestore Ekene e delle Forze di Polizia preposte alla sicurezza del Centro, nonché con le persone detenute al suo interno.

Alcune delle persone migranti incontrate durante il sopralluogo presentavano seri problemi di salute evidentemente incompatibili con la permanenza nella struttura, incluse patologie croniche scompensate, deficit fisici post-traumatici e gravi quadri psichiatrici. Allo scopo di verificare queste e altre situazioni, è stato pertanto richiesto al Gestore di fornire le cartelle cliniche degli interessati, i quali hanno firmato l’autorizzazione a inviarle alla parlamentare.

La tutela legale non è garantita. Segnaliamo a questo proposito tre casi esemplari ma non isolati: una persona che ha avuto la possibilità di parlare con un legale solo dopo due mesi di trattenimento; un’altra titolare dello status di rifugiato politico, e, quindi regolarmente presente sul territorio a prescindere dall’avere con sé un documento scaduto; una persona a cui è stato impedito di inviare un reclamo al Garante Nazionale.

Particolari criticità solleva il fatto che la stragrande maggioranza dei trattenuti sia assistita dallo stesso avvocato che – secondo quanto riferito – viene loro direttamente suggerito dal personale dell’Ente Gestore, col quale intratterrebbe un rapporto molto stretto.

La vita quotidiana dei trattenuti è concretamente gestita da un gruppo di una decina di collaboratori arabofoni, tutti della stessa nazionalità e assunti appositamente, che svolgono compiti che spaziano dalle mansioni tipiche degli inservienti, alla mediazione culturale, fino al mantenimento dell’ordine all’interno dei settori in cui il Centro è diviso. Unici criteri di selezione sembrano essere la conoscenza dell’arabo e la nazionalità.

Questi collaboratori costituirebbero l‘unico vero canale e filtro disponibile per accedere sia ai servizi interni – quali l’assistenza legale, amministrativa e medica – sia a quelli esterni, come le strutture sanitarie sul territorio o le autorità diplomatiche e consolari dei paesi d’origine dei trattenuti: la gestione delle persone trattenute è pertanto completamente affidata a questi collaboratori, che operano di fatto in modo discrezionale e praticamente su delega dell’Ente Gestore.

L’elemento più grave di questo sistema appaltato e “razzializzato” di gestione della vita quotidiana all’interno del CPR di Macomer è rappresentato da episodi di violenza fisica e da un clima intimidatorio che alcune delle persone migranti detenute denunciano essere messo in atto da questo gruppo di collaboratori.

Il Naga e la rete Mai più Lager – No ai CPR intendono approfondire ulteriormente quanto emerso, in particolare con l’esame della documentazione clinica richiesta, prima di pronunciarsi sull’effettiva gravità degli episodi segnalati e di quelli riscontrati di persona.

Rete Mai Più Lager – No ai CPR, Associazione Naga ODV

Sostieni il Naga, adesso.

Il tuo sostegno, la nostra indipendenza.