Nel corso dell’udienza preliminare tenutasi ieri, 18 dicembre 2024, nell’ambito del processo a carico dell’ex gestore del CPR di Milano, Martinina S.r.l., di una socia di quest’ultima e del direttore del centro, il PM Paolo Storari ha chiesto l’estromissione del Naga dalle parti civili motivando con il rifiuto opposto a suo tempo dall’associazione alla richiesta della Procura di collaborare al funzionamento del centro nel corso del commissariamento disposto con il sequestro del ramo d’azienda della società ora sotto processo.
Il Naga, per il tramite del proprio legale avv. Eugenio Losco, ha replicato sostenendo di non avere alcun dovere di cooperazione né tantomeno quello di sostituirsi ai compiti dello Stato nella gestione di uno di questi lager dei quali da anni chiede la chiusura. Ha aggiunto in ogni caso di essere molto attivo nella difesa legale dei trattenuti all’interno di questi centri e nella costante denuncia degli abusi da questi segnalati al proprio centralino “SOS CPR”; tant’è che solo grazie a questa attività la Procura ha potuto imbastire il procedimento penale in questione.
La richiesta del PM di estromissione del Naga non è stata accolta dal Giudice.
“Il rifiuto del Naga di collaborare alla gestione commissariale del CPR – dichiara Riccardo Tromba, presidente del Naga – fu la logica conseguenza di quanto abbiamo sempre affermato: al di là delle specifiche malversazioni che costituiscono l’oggetto di questo processo, è l’intero sistema dei CPR a dover essere messo sotto accusa; non ci interessa tanto la punizione di chi ha gestito un particolare CPR in un particolare momento, quanto la possibilità di mettere in luce l’impossibilità strutturale di gestirlo in modo ‘umano’, come dimostrato dalle denunce pubbliche di reiterate violazioni dei diritti dei detenuti che insieme alla rete Mai Più Lager – No ai CPR non abbiamo mai cessato di produrre anche durante la lunga gestione commissariale, culminate nell’esposto che abbiamo presentato lo scorso mese di aprile a proposito di alcuni fatti avvenuti nella settimana di S. Valentino”.
“Da parte nostra, non possiamo che ribadire la nostra indisponibilità a partecipare in qualsivoglia modo alla gestione dei CPR e invitare tutti i soggetti della società civile che hanno a cuore la giustizia e la solidarietà a condividere il nostro rifiuto; il Naga continuerà a supportare le persone che sono o sono state nei CPR, ad attivare azioni di denuncia e contrasto a questi luoghi di sospensione del diritto, e a cooperare con tutti i soggetti che condividono con noi l’unico obiettivo che consideriamo accettabile: la chiusura di tutti i CPR” conclude Tromba.