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SOLI E MALE ACCOMPAGNATI – LA TESTIMONIANZA

La storia di B.G. della Guinea Conakry, 17 anni.

Arriva al Naga Har intorno alle 17 del 31 gennaio 2024. E’ un ragazzo tranquillo, parla francese ed è abbastanza facile capirlo. 

È orfano di padre e ha fatto un lungo viaggio per arrivare in Italia passando dalla Libia. Immaginate il film “Io capitano”. Come concordato nell’incontro con i rappresentanti del Comune del dicembre precedente, una volontaria accompagna il ragazzo, dopo avergli spiegato la procedura e avendo ottenuto il suo consenso, al Commissariato di Via Custodi (dove si narra siano più esperti della procedura di presa in carico). Una volta giunta a destinazione, la volontaria spiega all’agente che apre la porta chi è e perché è lì con il ragazzo. 

Lui dice che non sa nulla, non ha direttive, li fa aspettare per strada. Dopo una decina di minuti o più arriva un’altra agente di polizia che afferma, stando sulla porta, che riguardo alla presa in carico del ragazzo non avrebbero potuto fare nulla. La volontaria insiste nel dire che le indicazioni avute dal Comune sono che, in orario di chiusura del Centro di Via Antonini, è la polizia che si deve prendere in carico i minori.

 La poliziotta ribadisce che loro non possono farsene carico in quanto, avendo in cella dei “fermati”, non avrebbero potuto tenere un minore insieme ad adulti in fermo. La volontaria ripete pazientemente le regole e le direttive del Comune, ma la poliziotta a questo punto sostiene che avrebbe dovuto essere compito della volontaria trovare una soluzione. La volontaria esplicita che l’Associazione Naga non ha come statuto la gestione dei minori non accompagnati e infine la poliziotta se ne va molto seccata, facendo capire che sarebbe andata a chiedere informazioni ad un superiore. 

Solo dopo aver chiesto insistentemente di poter accedere ai locali per evitare il freddo, volontaria e minore vengono fatti entrare in sala d’attesa, praticamente vuota; c’è solo una ragazza, dei “fermati” neanche l’ombra. Dopo almeno tre quarti d’ora arrivano altri due poliziotti a cui deve essere ancora una volta rispiegato daccapo mostrando la lettera del Garante per l’Infanzia; loro se ne vanno con la lettera, tornano dopo una ventina di minuti circa e comunicano che si sarebbero fatti carico del minore. Sono emerse due non meglio specificate possibilità di accoglienza (si saprà in seguito che il ragazzo è stato portato in Viale Ortles presso Casa Jannacci). 

Aggiungono che l’avrebbero identificato e preso le impronte al ragazzo, gli avrebbero dato da mangiare e lo avrebbero portato nel posto scelto. I MSNA non accolti 44 45 Soli e Male Accompagnati Hanno voluto sapere tutto della volontaria scrivendo un verbale…amministrativo. 

Alla fine la commissaria ha commentato “…e comunque non è un minore non accompagnato visto che lo ha accompagnato lei!” No comment. 

Il ragazzo la mattina dopo ha fatto sapere di stare bene, ma che non sapeva dove sarebbe stato portato. Dopo una settimana circa di permanenza in Viale Ortles è stato portato in un Centro per Minori vicino a Napoli. Siamo ad oggi in contatto con lui e sta bene.

Foto Silvia Spirito, Angela Zhou, Chiara Sica e Anna Olivo.

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