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A bordo della Sea Watch

Il Naga nasce nel 1987 anche con l’idea di far emergere il fenomeno migratorio: cittadine e cittadini stranieri infatti erano sul territorio, ma in modo invisibile.

Non si trattava quindi solo di fornire assistenza, ma di promuovere un processo di emersione, nella speranza che col tempo il fenomeno migratorio, una volta venuto alla luce, si sarebbe poi sciolto naturalmente nella società e nel welfare, diventando un “non problema”.

Non è andata così, purtroppo: si è invece sviluppato un processo di criminalizzazione e poi di disumanizzazione delle cittadine e dei cittadini stranieri che ha visto, in questi giorni, uno dei momenti più meschini e atroci.

Pensavamo di dover difendere la libertà di movimento, il diritto di migrare, il diritto anche di arrivare, il diritto ad essere accolti e l’accesso a tutti i diritti fondamentali; siamo arrivati a dover implorare inutilmente i soccorsi per un ragazzo di 17 anni ustionato e intossicato dai carburanti, e infine a supplicare di farne sbarcare almeno il giovanissimo corpo ormai senza più vita.

© Credito: Maria Giulia Trombini/ROPI / Fotogramma

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