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Un approfondimento su un incontro a scuola con un migrante

la riflessione del Naga

Il Naga sottoscrive il comunicato dell’Associazione Carta di Roma su quanto avvenuto la settimana scorsa all’Istituto Comprensivo Italo Svevo di Trieste, che potete leggere qui: https://bit.ly/452QthU; la vicenda ci induce ad alcune riflessioni sul tempo presente e su ciò che ci aspetta.

L’Istituto ha annullato un incontro tra una classe di scuola media ed un’associazione che si occupa di tutela delle persone migranti, che prevedeva la presenza di un mediatore culturale, a sua volta migrante; tema dell’incontro sarebbe stato un approfondimento sulla rotta balcanica di cui la città di Trieste è il principale crocevia. Si tratta di un’attività di routine: incontri del genere avvengono molto spesso nelle scuole italiane senza che a nessuno venga in mente di mettersi di traverso. Cerchiamo quindi di capire la realtà dei fatti. 

Un consiglio di classe di quella scuola ha organizzato l’attività già accennata, e fin qui tutto normale, ma poi qualcuno ha pensato di segnalare la cosa alla Giunta Regionale friulana guidata dal leghista Fedriga; a quel punto si è innescato un cortocircuito fatto di manovre equivoche e pressioni indebite.

Per prima cosa la giunta si è mossa nei confronti dell’Ufficio Scolastico Regionale, l’articolazione territoriale del Ministero dell’Istruzione, chiedendo un approfondimento sul caso, cosa che lo zelante ufficio regionale ha subito fatto, facendo pressione sulla dirigente di quella scuola in merito a un presunto orientamento politico dell’iniziativa.

Ora – comunque la si pensi sull’argomento – la gravità del caso sta tutta nell’ambiguità della faccenda. Non si tratta infatti di un organismo superiore che, esercitando i propri poteri sanciti dalla legge, interviene su un ente sottoposto alla propria giurisdizione. La Regione infatti non ha alcun titolo, alcun potere, nemmeno di generico indirizzo, sulle singole scuole, così come l’Ufficio Scolastico Regionale non ha potere di intervento sulle scelte didattiche o culturali che le scuole adottano in virtù della propria autonomia giuridica.

Abbiamo invece una Giunta Regionale, questa sì politicamente molto orientata (a destra) che fa pressione su un Ufficio territoriale del Ministero dell’Istruzione sul quale non ha alcun potere. Il risultato di questa pressione è un intervento da parte del Direttore regionale del Ministero dell’Istruzione sulla Dirigente della Scuola Svevo, che intimidita e messa alle strette ha annullato l’incontro con una scusa evidentemente improvvisata (l’indisponibilità degli spazi a causa delle prove dello spettacolo di fine anno).

In Italia e nell’Europa intera, alla criminalizzazione delle persone migranti o solamente povere è seguita quella di chi esercita solidarietà attiva nei loro confronti, e ora anche di chi semplicemente “pretende” di parlarne e di mantenere vivo così un dibattito che si vorrebbe già dare per concluso col trionfo degli egoismi personali e corporativi.

Potremmo limitarci a lamentare la cupezza dei tempi, ma noi vogliamo piuttosto sottolineare come questo sia un tempo di sfide, che esige da ciascuna persona e organizzazione lo sforzo di irrobustirsi, di non adeguarsi, di esercitare il proprio potere di resistenza per quanto apparentemente insignificante: è un tempo di responsabilità, che non lascia spazio all’indifferenza e al quieto vivere.

Diceva il buon vecchio Manzoni, sempre utilissimo per capire l’Italia, “il coraggio se uno non ce l’ha mica se lo può dare”, ma fare altrimenti si può e si deve. Come Naga noi continueremo a difendere i confini: non quelli di un paese, ma quelli degli spazi di condivisione e solidarietà che abbiamo costruito e ostinatamente continueremo a costruire.

Foto: Dis- pexels

#difendiamoiconfininaga

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