Numerosi educatori ed educatrici che oggi operano all’interno dei servizi, dopo aver conseguito il titolo in Italia o un titolo equiparato, si troveranno presto disoccupati. Sarà questa la conseguenza della restrizione per i cittadini stranieri inserita per l’accesso agli albi per educatori e pedagogisti recentemente istituiti.
Diverse associazioni hanno sottoscritto un appello per cancellare la discriminazione.
Tra le condizioni per l’iscrizione agli albi professionali istituiti dalla legge n. 55/2024 vi è infatti quella di “essere cittadino italiano o di uno stato membro dell’Unione Europea o di uno Stato rispetto al quale vige in materia la condizione di reciprocità”.
Ad avviso delle associazioni firmatarie, che da anni operano nel settore della assistenza sociale, tale restrizione:
- è irragionevole: numerosi educatori ed educatrici qualificati non potranno più svolgere le funzioni per le quali hanno studiato; con gravi conseguenze non solo per i lavoratori stessi, ma anche per il buon funzionamento dei servizi.
- è inapplicabile: la condizione della reciprocità richiede che sia verificato se, nel paese di origine del lavoratore, un cittadino italiano sarebbe ammesso allo stesso albo professionale, anche quando tale professione potrebbe non esistere o non essere regolamentata. Inoltre non si comprende quale interesse pubblico venga servito limitando l’accesso a professionisti qualificati solo sulla base di questo criterio.
- è incostituzionale: la restrizione contrasta con il principio di uguaglianza (ex art. 3 Costituzione), con il diritto al lavoro (ex art. 4 Costituzione), con le direttive europee (in particolare la n. 2003/109 e n. 2011/98) che garantiscono parità di trattamento nell’accesso al lavoro ai cittadini di paesi terzi regolarmente soggiornanti nell’UE.
Le Associazioni firmatarie chiedono quindi in via d’urgenza:
- Una direttiva del Ministero competente che chiarisca che la condizione di reciprocità deve ritenersi sussistente per tutti i cittadini di paesi terzi regolarmente soggiornanti, (come peraltro già affermato in generale dal sito del Ministero degli esteri): ciò consentirebbe l’ammissione immediata dei cittadini stranieri anche nella vigenza della norma attuale;
- Un disegno di legge di iniziativa governativa che elimini il requisito di cittadinanza discriminatorio.
L’appello è aperto per la sottoscrizione di altre associazioni a questo link.
Per maggiori informazioni/segnalazioni: antidiscriminazione@asgi.it
PRIMI FIRMATARI
ASGI – Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione
CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza
Italiani senza cittadinanza
NAGA
Avvocati per Niente
Caritas Ambrosiana
CISMAI
SOS VILLAGGI DEI BAMBINI
Donne In Strada APS
ARCI Porto Sicuro Società Cooperativa Sociale
Les Cultures OdV
Cittadinanzattiva
Associazione A Pieno Titolo Onlus
Cooperativa sociale Progetto Tenda
COI
ASAI – Associazione di Animazione Interculturale
A Proposito di Altri Mondi ETS
Consorzio delle Ong Piemontesi ETS
Associazione Nissa
Associazione Il Nostro Pianeta
Arci Solidarietà
Fondazione Difesa Fanciulli
Cooperativa Layla ETS
Associazione Frantz Fanon ETS
ARCI Nazionale
Arci Valdera