Correva l’anno 2018…
- 30 marzo: decine e decine di persone sgomberate da ex uffici e ex magazzini dell’Aeronautica militare, 30 quelle allontanate per identificazione.
- 2 aprile: a seguito di sopralluogo (presenti 8 macchine dei carabinieri), 50 persone allontanate da una scuola abbandonata.
- 7 maggio: sgomberate decine di stranieri dallo Scalo di Porta Romana e da via Lorenzini.
- 12 giugno: sgomberati alcuni appartamenti in via Palmanova, 12 famiglie, con 500 agenti delle forze dell’ordine.
- 9 luglio: l’intervento più massiccio della polizia in cui le persone (decine di stranieri situati nei giardini lungo via Vittorio Veneto, vicino a Porta Venezia) sono state prelevate e portate in questura per essere identificate.
- Dicembre: sgombero del Comitato Abitanti Giambellino con accuse di associazione a delinquere e racket.
Aggiungiamo a questi appena elencati, altri allontanamenti registrati dal Naga in altri luoghi della città nel corso dello stesso anno.
- Scalo di Porta Romana, sotto il ponte della ferrovia verso corso Lodi: allontanate decine di cittadini stranieri ai quali già mesi prima era stato impedito l’accesso con la costruzione di un muro. Prima ancora, nella boscaglia cresciuta negli anni al centro dell’area dello scalo ferroviario, erano state rase al suolo tende e rifugi di fortuna immersi e nascosti.
- Parco delle Memorie Industriali, dietro un cantiere vuoto: decine di persone in strutture di protezione smantellate dalla polizia. In seguito, allontanati anche i pochi rimasti in tende da campeggio.
- Via Corelli: continua assiduamente l’allontanamento di cittadini stranieri che dimorano sotto il cavalcavia della tangenziale.
Inizio 2019…
- Fine gennaio: al Palasharp la chiusura degli ingressi ha impedito l’accesso ai circa 60 cittadini stranieri di cui avevamo registrato la presenza.
Commento
In tutti gli sgomberi avvenuti, il Naga ha monitorato gli spostamenti delle persone allontanate, verificando l’assenza di alternative, se non di nuovo per strada, in diverse forme di alloggio (da costruzioni, a camper, tende, materassi in strada), spesso con un peggioramento delle condizioni abitative. Tali interventi hanno causato ulteriore dispersione e isolamento, e sommersione delle persone in un più profondo stato di emarginazione sociale e abitativa, in nome dell’ordine pubblico, della sicurezza e dell’interesse della cittadinanza.