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I Luoghi e le Persone – Una rotta infinita

Se questa vogliamo chiamarla accoglienza…

Me lo ritrovo lì davanti, nel nostro piccolo spazio dedicato alla sola accoglienza che, in questi tempi di pandemia, riusciamo a fare: lo sportello a cui poter chiedere consiglio e aiuto nel lungo iter irto di ostacoli che caratterizza la richiesta di asilo. Accanto a lui, che chiamerò Alì, c’è un ometto piccolo dagli occhi celesti molto vispi e la testa pelata. Sono afghani. Alì è arrivato in Italia da circa un anno, facendo quel percorso che ci eravamo tutti dimenticato e che solo da pochissimo tempo è sotto i riflettori della cronaca. Non chiediamo nulla di quel viaggio doloroso, non ha voglia di parlarne. E’ esausto. Ha incontrato qui a Milano per strada, dove alloggia, questo suo paesano e gli ha chiesto una mano. Gli occhi neri di Alì ti trafiggono, lo sguardo è dolce, ma determinato. In quello sguardo leggi tutta la fatica di una rotta infinita, costellata di ingiustizie e di soprusi che non hanno limiti, non hanno fine. L’arrivo tanto agognato in Italia non significa che finalmente la strada sia in discesa. Nulla di tutto questo. Ai soprusi si aggiungono ancora altri soprusi. Abusi di potere.

Alì, arrivato in Italia, viene spedito in un centro di accoglienza in provincia di Macerata, nelle Marche. Passano i giorni, della sua richiesta di asilo non sa nulla, la questura non l’ha mai chiamato a formalizzarla. Passano i mesi. Un avvocato sembra essersene fatto carico e non si capisce il perché ci sia stato bisogno di un avvocato per fare una richiesta di asilo. Nel frattempo l’Italia si ritrova in piena pandemia e in un lockdown. Il primo. La vita di Alì è in un limbo. Passano i mesi e l’Italia riapre i battenti, siamo in luglio. Della richiesta di asilo di Alì nessuno sa niente… Conoscenti afghani lo spingono a lasciare il paesino delle Marche e a raggiungerli a Milano. Gli promettono qualche lavoretto. La prospettiva è sicuramente migliore rispetto a quella di stare lì con le mani in mano e senza prospettive. E senza neppure imparare due parole di italiano. D’altronde si sa, la scuola di italiano era stata cancellata dal decreto Salvini…

Ecco Alì a Milano. L’incontro fortuito con il signore afghano lo porterà da noi al Naga. E’ passato un anno, sì un anno intero, dalla richiesta di asilo di Alì e oggi abbiamo avuto la risposta dell’avvocato: Alì si deve presentare alla questura di Macerata tra 3 giorni per formalizzarla…

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