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Il pensiero – Le cose da fare

Foto di Michela Maconi

Le cose da fare

La prima cosa che devi fare è dimenticare che sono nera
La seconda, non devi mai dimenticare che sono nera.    

The first thing you do is to forget that I’m black
Second, you must never forget that I’m black.

(Pat Parker, “Per la persona bianca che vuole sapere come essere mia amica / For the white person who wants to know how to be my friend”, Movement in Black, 1978)

A oltre 40 anni dalla sua pubblicazione, questa prima strofa di una famosa poesia di Pat Parker ci sembra estremamente attuale. Pat Parker racconta la sua esperienza di donna, afroamericana, femminista, poeta, attivista, lesbica. Afferma, come altre persone hanno fatto prima e faranno dopo di lei, la necessità di riconoscere e rispettare le differenze di ciascuno e la loro somma.

Quotidianamente, attraverso le attività del Naga, ci confrontiamo con oppressioni e discriminazioni intersezionali prodotte dal sistema di cui facciamo parte; questo ci permette di riflettere sul nostro modo di pensare e operare sia come volontari, sia come cittadini. Quante volte la nostra posizione di privilegio relativo non ci permette di riconoscere discriminazioni più subdole? Quante volte non riusciamo a cogliere le radici profonde che sostengono e alimentano le relazioni di potere che creano le diseguaglianze? Quante volte siamo pronti a mettere in discussione il nostro privilegio e a gestirlo all’interno dei nostri rapporti, riconoscendo a pieno la dignità e il diritto all’autodeterminazione di chi ci sta davanti?

La crescente incertezza del contesto politico e sociale attuale e l’erosione di alcuni diritti fondamentali ci richiama alla necessità di trovare un linguaggio e un percorso collettivo e condiviso; al giorno d’oggi abbiamo a disposizione molti strumenti per aver sempre maggiore consapevolezza rispetto al tema dell’intersezionalità e delle dinamiche che creano discriminazioni e privilegi, anche grazie al lavoro di numerosi giovani attivisti nati in Italia da genitori stranieri, che ci pongono davanti ai limiti della nostra società, e quindi anche ai nostri.

Riteniamo che coltivare questa consapevolezza e mettersi in discussione sia una delle cose da fare, per sostenere la forza delle proprie idee a delle proprie azioni, specialmente nel momento storico che stiamo vivendo.

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