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Il Naga si racconta – Centro Naga Har

Centro Naga Har

Eravamo “immigrati” o “nuovi arrivati” perché, un bel giorno, avevamo lasciato i nostri paesi, nei quali non era più opportuno rimanere, o per ragioni puramente economiche. Volevamo ricostruire le nostre vite, e questo era tutto. Per ricostruirsi la vita è necessario essere forti e ottimisti. Per questo noi siamo molto ottimisti. 

Noi rifugiati – Hannah Arendt

Lavoro

“Sentivo che se non me ne andavo, prima o poi sarebbero riusciti ad ammazzarmi”. È difficile raccogliere in qualche riga la sua incredibile storia. Come per tante storie raccolte al Centro Naga Har, anche solo una minima parte dei fatti e delle vicissitudini raccontate sarebbero drammatici e sconvolgenti. Professione sex worker, il percorso nel suo Paese – ma anche in Italia – è stato costellato dalla povertà più estrema, dal rifiuto dei genitori, da aggressioni e gravi violenze subite, dalla brutalità della strada e di chi la vive, insomma da una vita che le ha riservato dure ingiustizie. Conosce i volontari e le volontarie del Naga, al Centro Har trova persone e un Luogo che la accolgono e la aiutano a ricostruire la sua storia; cerca così di ritrovare consapevolezza dei suoi diritti a partire da quello di avere protezione e assistenza dallo Stato italiano. E per una volta un piccolo lieto fine: è arrivato lo status di rifugiata…


Parolacce

L’anno in cui ha ricevuto l’ultimo suo documento italiano valido Intel lanciava il suo primo microprocessore, moriva Jim Morrison e John Lennon pubblicava “Imagine”. Da allora la sua storia si è snodata tra l’urgenza di vivere il quotidiano e di crescere i figli tra episodi di prevaricazione familiare e maschile. La lingua del suo Paese nemmeno la ricorda più (…“tranne le parolacce”). Eppure, per lo Stato italiano, dopo più di 50 anni vissuti qui, legalmente non esisteva. Poi è diventata amica del Centro Naga Har, che ha semplicemente dato ascolto alla sua storia: insieme abbiamo ritrovato i documenti di nascita risalenti agli anni del dopoguerra e curato i tortuosi rapporti con le autorità italiane. Poi, anche grazie a una brava avvocata, è riuscita ad avere la Protezione speciale, utile strumento – oggi praticamente abolito – di emersione per casi simili. Potrà così avere assistenza sanitaria e tutti i diritti che le spettano.


Spaghetto

Arrivare da un paese lontanissimo con un’età anagrafica di poco superiore ai 18 anni, è un affare complesso. Se poi la famiglia di origine, forse inconsapevolmente, ti ha venduto alle persone sbagliate, ancora più difficile. Eppure F., nel diventare grande molto prima del suo tempo, ha affrontato la Libia e le torture, la barca e il mare grosso che ancora si sogna, con la resistenza di chi proprio ci vuole provare a cambiare rotta…. Dalla Sicilia a Milano e poi al Centro Naga Har; timido e troppo abituato alla diffidenza, nel tempo i volontari e le volontarie hanno conquistato la sua fiducia e il Centro è diventato un riferimento prima nel supporto alle pratiche amministrative poi nell’amicizia. La strada della stabilità è ancora in salita ma qualcosa sta cominciando ad assomigliare alla vita di un ventunenne: va a scuola di italiano, ha un lavoro regolare a tempo determinato, segue un corso per prendere la patente e qualche sera mangia uno spaghetto con gli amici e le amiche di Har.


Chi siamo

Il Centro Naga Har è uno spazio inteso a offrire un Luogo protetto che si rivolga a persone richiedenti asilo, rifugiate e vittime di tortura. Nel corso degli anni si è sforzato di armonizzare il concetto di “casa” con le esigenze più burocratiche dell’iter della richiesta asilo.

È nato nel febbraio 2001, come naturale evoluzione del lavoro svolto da un gruppo di volontari e volontarie all’interno dell’Associazione Naga, sui problemi delle persone richiedenti asilo, rifugiate e vittime della tortura. Il fondatore è stato Italo Siena, scomparso nel 2015, che aveva iniziato l’attività di medico presso i campi rom per poi avere l’intuizione di creare anche un centro diurno che “curasse” non solo le “ferite” visibili.

Da 22 anni, quindi, il Centro Naga Har opera per offrire un centro diurno dove gli ospiti possono “ripartire” in questo secondo viaggio, dopo quello che hanno fatto dal loro Paese fino al nostro.

Per celebrare il 20° compleanno e vent’anni di accoglienza, di storie e di socialità è stato pubblicato un libro, liberamente consultabile a questo link in cui volontari e volontarie, ospiti, amici e amiche, raccontano cos’è Har, in base alle sensazioni, ricordi, vissuti che il Centro ha trasmesso, incontrato, forgiato.

Perché un luogo staccato dalla sede principale dell’Associazione? L’idea di avere una sede separata era nata dall’esigenza di tutelare le persone sfuggite a una persecuzione (politica, etnica, religiosa…) all’interno di un percorso protetto e rispettoso per la loro privacy.

Le persone che fanno richiesta di asilo politico avrebbero diritto ad essere inserite nel sistema di accoglienza, ma di fatto non per tutte è così. Il Centro Naga Har si rivolge a quante sono escluse dal sistema nazionale scontrandosi con le difficoltà legate all’iter burocratico, all’apprendimento della lingua italiana, all’integrazione. Oltre a loro, si rivolgono al Centro Naga Har le persone che ancora non sono riuscite a presentare la richiesta per essere guidate e sostenute.

In tal senso il Centro Naga Har, nell’ambito dell’attività di rivendicazione dei diritti di tutte le persone straniere a presentare domanda di asilo come previsto dalle leggi vigenti promossa dal NAGA nei mesi scorsi, ha partecipato ai presidi e all’attività di assistenza legale e informativa a supporto di persone richiedenti asilo o potenziali tali.

L’attività di confronto con la pubblica amministrazione per chi fa richiesta di asilo è una somma di piccole ingiustizie quotidiane e di ostacoli a volte insormontabili, davanti a cui spesso anche i volontari e le volontarie si sentono impotenti. Per tutti i problemi che nascono dai contatti con le Amministrazioni e gli uffici pubblici, offriamo un’attività di “sportello” che ascolta, conosce, indirizza e supporta le persone in modo pratico.

Il Centro Naga Har è anche pensato come spazio che possa essere vissuto liberamente, per guardare alla TV una partita di calcio, bere una tazza di tè in compagnia, insieme ad alcune attività di supporto più strutturate.

Abbiamo una scuola di italiano strutturata su più livelli che punta a portare allievi e allieve al conseguimento di un’attestazione ufficiale. Diverse attività di socializzazione sono state realizzate nel corso del tempo, tra cui la storica squadra di calcio Multietnica Naga Har e il gruppo musicale Nagaharkestra; al momento sono attivi un gruppo di teatro e attività artistiche svolti nel pomeriggio del sabato.

Inoltre, ci sono momenti di festa e di ritrovo, essenziali come tutte le altre attività offerte dal centro e organizzati per esempio, ma non solo, nel periodo natalizio. Ogni estate si organizza la festa del Centro Naga Har “Dare voce a chi si vuol far tacere” in occasione della Giornata Internazionale a sostegno delle vittime della tortura.

Una peculiarità del Centro Naga Har è quella di impostare i rapporti personali prima di tutto sull’ascolto e sull’ “accogliere” in senso ampio e su una idea di orizzontalità, tra i volontari/e e nelle relazioni con chi viene in cerca di supporto. Questo ha reso possibile a diverse persone, arrivate al Centro Naga Har come richiedenti asilo, di diventare in seguito volontari e volontarie a loro volta con la volontà di restituire ai nuovi arrivati e arrivate ciò che avevano ricevuto.

Circa 40 volontari e volontarie si alternano attualmente dal martedì al sabato in orari pomeridiani per tutto l’anno.

Sono più di 20.000 gli amici e le amiche da tutto il mondo che, a oggi, sono venuti al Centro Naga Har, molti di più che lo conoscono e sono venuti in qualche modo in contatto. Un numero continuamente in aumento.

Prossimamente il Centro cambierà sede spostandosi in zona Barona, all’interno di una realtà associativa diversa dalla situazione presente. Una sfida a ripensare l’impostazione del Centro e alle attività che saremo in grado di offrire!                          


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