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I Luoghi e le Persone – In viaggio da una vita. Troppe cose non capiamo…

Resistere, resistere, resistere…

Un uomo alto e possente, un viso con due occhi buoni e sorridenti. Un giaciglio lungo il marciapiede di una via secondaria nei dintorni della stazione centrale. “Dormi qui?”, gli chiediamo avvicinandoci a lui con attenzione e delicatezza per non disturbarlo, offrendogli biscotti, mascherine, spazzolino e dentifricio, e una carta esplicativa di tutti i nostri servizi. “Sì”, ci risponde con una voce profonda in un fluente italiano. La nostra conversazione prende il via e così ci racconta che è in Italia da ormai più di 10 anni e che ha lavorato quasi sempre. Ma come è possibile stare in Italia per anni lavorando sempre o quasi e non ricevere neppure un grazie? Nessun contratto di lavoro, nessuna tutela, solo quello che si chiama con un termine che sembra ormai passato di moda: sfruttamento. La sua mitezza ci lascia meravigliate. “Con il Covid ho perso il lavoro e ormai non riesco più a pagarmi un affitto. Un signore gentile tiene nel suo albergo tutti i miei bagagli. L’albergo è chiuso ormai da mesi. E io vengo a dormire qui, dove se no?”. E aggiunge: “sono certo che appena finirà tutto questo ritroverò lavoro e tutto andrà meglio”. Ci allontaniamo silenziose. Quanti pensieri ci assalgono, forse troppi. Ma dopo poco sarà un bel giovane dal viso ridente, due grandi occhi chiari che spiccano sopra la mascherina doverosamente posta a coprire naso e bocca, seduto per terra nel piazzale della stazione, a colpire la nostra attenzione. Finalmente è felice di poter chiacchierare con qualcuno. Non è solo, ma con un compagno silenzioso e triste. Il primo ha solo 16 anni, mentre il suo amico ne ha 22. Il primo parla un ottimo inglese, il secondo solo pashtu. Vengono dall’Afghanistan, a piedi. Hanno fatto la famigerata rotta balcanica e in Bosnia si sono fermati in un campo per un po’ di mesi prima di riuscire ad arrivare in Italia. La loro destinazione però è un’altra: il Belgio. È lì che vogliono andare per raggiungere conoscenti e parenti. Aspettano il momento opportuno per scappare lassù. L’allegria del giovane, la sua curiosità, la voglia di chiacchierare ci contagiano. Nessuna stanchezza, nessun turbamento sembra in questa serata milanese passargli per la testa. Vuole sapere dove potersi fare una bella doccia e mangiare qualcosa prima di riprendere il viaggio…

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