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I luoghi e le Persone – Una guerra inutile

Lassù, in cima a una torretta diroccata, uno spazio è rimasto ancora intatto, protetto da una tenda grigia.

Continuare a esplorare, questa la nostra attività di Osservatorio, senza più sperare in qualche decisione politica sensata che riporti al centro di tutto non solo i diritti mancati, ma anche e soprattutto la logica che sembra ormai totalmente mancante.

Dare un tetto sopra la testa a persone che in quanto tali non possiamo vedere vivere come topi dovrebbe essere una delle priorità di una città e di una comunità civile. Purtroppo le tante voci che si alzano quotidianamente per reclamare un po’ di civiltà e intelligenza si perdono nel nulla. Le migliaia di case abbandonate, i tanti edifici, una volta fabbriche grandi e meno grandi, aziende di piccole dimensioni, da anni in disuso, cadenti a pezzi, sono lì che ci guardano silenziose. Molte di queste nelle ore notturne servono da riparo a chi un riparo non ce l’ha. Ma manca tutto: luce, acqua, servizi igienici e manca la messa in sicurezza di strutture pericolanti.

Un giorno ci siamo trovati di fronte a un vecchio edificio con tetto d’amianto che due operai, migranti anch’essi, con tuta e caschetto da lavoro, erano stati mandati lì a bonificare. Ogni mattina, ci raccontava uno di loro, vedeva scappare da una scaletta in parte diroccata alcuni suoi connazionali, meno fortunati di lui, che in quell’edificio avevano trovato riparo. L’ordine che i due operai avevano ricevuto era prima di tutto di tappare tutti i varchi aperti, i buchi dei muri dai quali entravano nel cuore della notte e uscivano all’alba persone in cerca di un riparo dove dormire. Ci confessava l’operaio che ogni loro tentativo di mettere assi di legno inchiodate per bloccare porte e finestre cadeva nel vuoto. Il giorno dopo le trovavano divelte.

Una guerra inutile. L’energia vitale ha sicuramente più forza di qualsiasi ostacolo fatto di materiale inerte. È una guerra persa in partenza.

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