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I dati – Maggio 2020

L’attività di Medicina di strada

Il servizio di Medicina di Strada del Naga, visitando settimanalmente le aree più periferiche e degradate della città e offrendo visite mediche con una clinica mobile, rende accessibile il diritto alla salute anche per i cittadini stranieri, i rom e i sinti che vivono in condizioni in cui è più difficile accedere alle cure sanitarie. Il servizio di Medicina di Strada è svolto da circa 25 volontari – medici, infermieri, educatori, insegnanti, studenti e impiegati – e intercetta circa 600 cittadini stranieri ogni anno.
Dopo una breve interruzione nei primi giorni della pandemia, Medicina di Strada ha ripreso le settimanali uscite sul territorio del Comune di Milano. Il camper di Medicina di Strada ha concentrato la propria attività in due luoghi: un insediamento informale nel quale vivono una cinquantina di migranti e un quartiere popolare nella zona sud della città in cui si sono stabilite numerose famiglie rom.
Fin dai primi incontri Medicina di Strada ha riscontrato un notevole grado di consapevolezza circa i comportamenti a cui attenersi in ragione dell’emergenza sanitaria. Le persone si sono rapidamente adoperate per superare le difficoltà di comunicazione, dovute sia alle barriere linguistiche che all’emarginazione sociale, per poter accedere alle informazioni sulla profilassi e alle norme introdotte dai continui decreti emessi dal Governo. La totale paralisi dell’economia formale e informale ha messo in grave difficoltà numerose persone fin dai primissimi giorni, in particolar modo nel caso dei cittadini più vulnerabili, già vittime di forti discriminazioni sociali: le necessità immediate erano, e sono, cibo e altri beni essenziali quali ad esempio pannolini e assorbenti, omogeneizzati, tablet e connessione a internet per permettere ai bambini e ai ragazzi di frequentare la scuola da remoto. Proprio in ragione di questa urgenza, l’azione del gruppo si è estesa fuori dalle aree classiche d’intervento, individuando canali utili a soddisfare i bisogni primari incontrati.
I volontari di Medicina di Strada insieme ai volontari di Cabiria, l’unità di strada del Naga che organizza interventi di prevenzione e informazione sanitaria, legale e sociale al fine di favorire l’accesso ai servizi del territorio delle persone che si prostituiscono, hanno effettuato una consegna diretta a 200 persone di pacchi alimentari ritirati da un deposito della Croce Rossa.
Il gruppo ha inoltre raccolto i nominativi di 179 persone, che compongono 61 nuclei familiari, per gli assistenti sociali delle zone di Milano impegnati negli hub alimentari creati dal Comune per la distribuzione di pacchi spesa per chiunque abbia un domicilio a Milano. A causa dell’elevato numero di richieste, il servizio ha dovuto chiudere ai nuovi casi di persone in difficoltà. Medicina di Strada ha quindi contattato il centralino delle brigate volontarie, che hanno avviato, su iniziativa di diversi centri sociali e di parte dell’associazionismo milanese un servizio di raccolta e consegna di beni essenziali a chiunque in difficoltà. Servizio che, pur con alcune disfunzioni a cui si è sempre rimediato, si è rivelato quello più universalistico e rapido nell’effettuare le consegne. Grazie ad esso, Medicina di Strada ha potuto segnalare altre 58 persone suddivise in 17 nuclei familiari.

61 visite mediche
2 insediamenti informali: il primo di 50 persone e un gruppo di famiglie.
200 persone a cui sono stati consegnati pacchi alimentari
179 persone suddivise in 61 nuclei familiari segnalate alle assistenti sociali del comune di Milano per gli hub alimentari
58 persone suddivise in 17 nuclei familiari segnalate alle brigate volontarie

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