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I luoghi e le Persone – Il paradosso

Io resto a casa

Marzo 2020. Il Covid-19 si abbatte in modo virulento sull’Italia – e chissà da quanti giorni o addirittura mesi avanzava silenzioso – come nessuno aveva immaginato, lasciandoci costernati, annichiliti.
La reazione delle autorità è, giustamente, quella di decretare il lockdown totale di tutti e di tutte le attività, per cercare di evitare la diffusione del contagio.
“Io resto a casa” era il nostro mantra, detto, cantato, scritto ovunque, fatto proprio anche da molti spot pubblicitari. Al quale ci siamo attenuti tutti, o quasi, doverosamente.
Ma “loro” dov’erano? I nostri “invisibili” dove si sono rifugiati? Senza protezioni di sorta, senza dormitori che potessero accoglierli, chiusi per arginare il contagio degli ospiti presenti nelle strutture e degli operatori.
“Loro” erano per strada, con il rischio paradossale di essere fermati da zelanti vigili che, eseguendo gli ordini ricevuti, intimavano il rientro a casa, magari con una multa (non è una leggenda metropolitana, è proprio accaduto).
Ironia della sorte, se per anni ci eravamo abituati ai senza fissa dimora, diventati arredo urbano delle nostre città, magari un po’ scomodo e antiestetico, e quindi sparpagliato qua e là per evitare eccessivi concentramenti, in questo periodo il fatto che dormissero chissà dove, per strada, in un parco o in un’area dismessa, ha cominciato a darci fastidio.
Il nostro motto “io resto a casa” non poteva non essere rispettato. E così, per cercare di simulare un luogo dell’abitare, magari precario, ma pur sempre chiuso a occhi indiscreti, c’è chi ha deciso di utilizzare una pista di bocce in un parco in pieno centro. Poiché coperta da una tettoia di mattoni, la pista è infatti da anni un dormitorio notturno per alcuni senza tetto provenienti da vari Paesi e continenti. Ne abbiamo raccontato proprio in questa rubrica.
L’idea venuta ad alcuni di loro, a cui se ne sono aggiunti di nuovi in questi mesi di lockdown, è stata di piantarci delle piccole tende in modo da poter dire, con una certa soddisfazione, “anch’io resto a casa”.

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