Un libro da leggere
Donne, razza e classe
di Angela Davis
Edizioni Alegre, 2018, Collana Feminist
“La lezione principale di Angela Davis è quella di abbandonare l’idea di un soggetto “donna” omogeneo, nella convinzione che qualsiasi tentativo di liberazione, per essere realmente universalista, deve considerare la storia e la stratificazione delle esperienze e dei bisogni dei diversi soggetti in gioco”. Un libro indispensabile per comprendere la portata del contributo delle femministe nere, afrodiscendenti, afroamericane alla lotta di liberazione dalle oppressioni. Un traguardo di analisi e riflessione, interpretazione per un’azione intersezionale, un’azione che ci riguarda tutt3 e ci chiama alla costruzione di alleanze di lotta e di cura.
Un film da vedere
Senza tetto né legge
di Agnes Varda
Francia, 1985
Agnes Varda fotografa la vita di una giovane donna
francese “senza tetto né legge”. La cinepresa percorre la strada con lei: il cammino intorno allo stesso luogo geografico, le persone che incontra, gli oggetti e la natura. Il film è il ritratto di una scelta profonda nella
forma di una carrellata discontinua, che si muove intenzionalmente da destra a sinistra al contrario di come leggiamo in Occidente.
Un profilo da seguire
Nan Goldin
Nan Goldin è una delle fotografe più influenti e rivoluzionarie della sua generazione. Nata a Washington nel 1953, è celebre per i suoi scatti intimi e crudi, che raccontano la vita underground, le subculture LGBTQ+, e le battaglie personali contro la dipendenza e la violenza. Il suo lavoro ha sempre sfidato i confini tra arte e vita personale, rendendo visibile ciò che spesso viene nascosto o marginalizzato. Suggeriamo di seguirla su Instagram perché offre uno sguardo diretto sulla sua prospettiva artistica e sociale: oltre a condividere le sue opere, Goldin utilizza la piattaforma per sostenere cause umanitarie, come la lotta contro la crisi degli oppioidi e la denuncia di ingiustizie sociali. Un’ispirazione per chiunque desideri un’arte autentica e impegnata. La sua storia viene ripercorsa in un documentario fantastico, dal titolo “All the Beauty and the Bloodshed” (Tutta la bellezza e il dolore).